Molto tempo fa c’era una donna anziana, così tanto da non ricordare la sua età.
Il corpo non le permetteva più di muoversi con facilità ma la sua memoria era inalterata, gli occhi vivi e attenti, la sua voce limpida.
Era quasi sempre seduta accanto al fuoco, mai da sola. Bambini, donne e uomini sedevano accanto a lei e la ascoltavano. Sì, ascoltavano, perché la donna anziana raccontava e raccontava, per ore. Senza fermarsi e senza stancarsi narrava antiche tradizioni della sua comunità, storie e avventure affascinanti.
Erano racconti noti e gli adulti li avevano ascoltati più volte, ma il desiderio di sentire la propria storia era un bellissimo momento di intimità al quale nessuno rinunciava.
Si aggiungeva il mistero e il rispettoso desiderio di non chiedere mai come si sarebbero conclusi i suoi racconti.
Ora quella donna e la sua arte di raccontare sono passati ad altra vita ma la sua voce riecheggia vicino al fuoco, lo stesso, mai spento.
Un’altra donna, più giovane, ha preso il suo posto e continua, in modo ardente e appassionato, a condividere con chi la ascolta storia e fantasia in racconti che non si concludono ancora.
Racconta per mantenere saldo il senso di appartenenza alla propria comunità, nel bisogno di comunicare e di condividere.
Il fascino della donna che racconta e di tutte quelle che a lei seguiranno nei decenni dà un senso a quella comunità, alla vita di ciascuno, un ruolo nella società, un modello da seguire.
Questoracconto aggiunge storie al cuore di Anffas Macerata per condividere emozioni attraverso l’arte del racconto e sensibilizzare la comunità sul diritto di ogni persona con difficoltà intellettive e relazionali.