Anche oggi, come nei giorni scorsi, l’aria è ferma e brucia. Riposa e si scalda sempre più sino a bollire.
Ne sono contrariato e mi alzo di malumore.
Mi lavo, faccio colazione, mi vesto e aspetto chi mi accompagna a lavoro. Il mio lavoro. Il più bello che c’è è in cooperativa con i miei amici e inquilini.
In cortile c’è un pulmino ad attenderci. Lo raggiungiamo cercando di recuperare un po’ di ritardo accumulato. Questo caldo rallenta tutto, le idee e i movimenti. Nel percorso incrocio Gianna e la guardo. Non la saluto. Non parlo. In realtà non parlo quasi mai. E non leggo neanche. Non mi piace. No lo so fare. Tante cose non so fare.
Chi non mi conosce mi chiede se non vedo bene. Io con gli occhiali vedo benissimo ma mi dicono che non so codificare. Non so cosa significhi.
Non sai leggere – mi aveva detto sorridendo Gianna qualche giorno fa – sei fatto al contrario ma sei simpatico. Ti voglio bene e adoro quei tuoi occhi azzurri da gatto.
E mi abbraccia. Gli abbracci mi piacciono tanto. E’ una cosa che so fare benissimo. Non so leggerlo ma lo so fare.
Tanti anni fa, quando ero piccolo, chiedevano ai miei se fossi contagioso.
Mia madre ne soffriva, mio padre non ne parlava. Io non stavo bene. Forse assomiglio a mio padre. Non parlava mai anche lui. Chissà se sapeva leggere con facilità.
Ora sono grande e sto bene, ho una borsa lavoro e poi, dopo pranzo, torno a casa. Ho una nuova casa con i miei tre amici e ho molte persone che mi vogliono bene e alcune sono proprio come me. E’ un appartamento bellissimo dove entra la luce e il vento. In questi giorni entra l’estate con la sua luce accecante e la sua aria rovente.
Non sono fatto al contrario – vorrei rispondere a Gianna – ma sto cercando di far uscire da me quelle cose che prima mi mettevano a disagio. Sto imparando a vivere come sono capace.
E’ ora di pranzo. Il tempo è cambiato. L’aria, di fuori, comincia a muoversi di nuovo a un ritmo imprevisto. E’ bella. Fa confusione. Un po’ come quella che ho quando mi dicono di leggere. Forse fra un po’ piove anche e rinfrescherà.
Ma che…sei dislessico? mi chiedevano quando ero piccolo. Non sapevo rispondere. Però sono così e ora mi piaccio perché non sono solo.
Anffas Macerata ha scelto di adottare per tutti i suoi testi il carattere tipografico EasyReading “un valido strumento compensativo per i lettori con dislessia e un font facilitante per tutte le categorie di lettori”.
Perché la diversità non è un limite ma un’opportunità!