Il mio lavoro

Penso che il mio sia il lavoro più bello del mondo. Non avrei mai immaginato di poter provare una tale sensazione di pienezza e di riconoscenza ma è proprio ciò che sento.
C’è voluta passione, molta; impegno, di più. Tantissimo studio e infinita pratica.
Poi sconfitte, battute d’arresto, dubbi, incertezze ma quello che ogni mattina provo osservando i miei piccoli non è descrivibile solo a parole.
Sento proprio di considerarli tutti “miei”.
Quando, durante i primi giorni di terapia, li accolgo mi commuovo. Sono così apparentemente fragili e a volte timorosi.
Si sono allontanati per la prima volta dal loro punto di riferimento: la famiglia. Entrano nella stanza, iniziano a studiarla e a sperimentare. Dopo un po’ apro la porta e vedo, nel corridoio, i genitori.
Uno scambio di sguardi, li rassicuro, un sorriso e chiudo. Si respira un’aria tranquilla.
Nel tempo ho imparato, anzi i piccoli mi hanno insegnato, che tutta la mia preparazione teorica è nulla se non instauro con ognuno di loro un rapporto speciale e privilegiato.
Ogni giorno entro in relazione con la loro diversità e unicità.
Ogni giorno mi trovo di fronte alla magia e al dono di essere in contatto con le loro relazioni e il loro mondo.
Sì, il mio è il lavoro più bello del mondo e questa certezza mi accompagnerà finché ci sarò.

Anffas Macerata ringrazia tutti gli insegnanti di sostegno,  i terapisti, gli accompagnatori che ogni giorno dedicano il loro lavoro costruito sulla passione a bambini stra-ordinari.

Redazione Questoracconto
Foto di Myriam Zilles da Pixabay – Riproduzione riservata
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